Quale nuova umanità?
Tre giorni di approfondimento a Chianciano ad un congresso dal titolo: Scienza e Spiritualità, un incontro necessario per una nuova umanità. Tre giorni all’inizio dell’estate investiti in ascolto e dialoghi. Nichiren Daishonin scrive in uno dei suoi trattati principali:
"Vi siete intrattenuto con un amico nella stanza delle orchidee e vi siete raddrizzato come l’artemisia che cresce fra la canapa. Se vorrete riflettere seriamente su questi problemi e porrete fede unicamente in queste mie parole, allora i venti soffieranno gentilmente, le onde saranno calme e ben presto godremo di raccolti generosi. «Ma il cuore di una persona con il tempo può mutare, e la natura di una cosa può alterarsi con ciò che la circonda. Proprio come l’immagine della luna nell’acqua viene scossa dalle onde, o come i soldati all’avanguardia sono impauriti dalle spade del nemico, così, sebbene in questo momento diciate di credere nelle mie parole, ho paura che poi finirete per dimenticarle. «Ora, se prima di tutto vogliamo garantire la sicurezza del paese e pregare per le nostre esistenze, presenti e future, dobbiamo affrettarci a esaminare la situazione e porvi rimedio il più presto possibile."
Dal Trattato "Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 24)
La Stanza delle Orchidee, un nome che evoca dialogo, la volontà del dialogo. La convinzione che tutto possa essere risolto quando c’è un genuino ascolto e un profondo desiderio di condivisione del sapere e del sentire.
Una sera ci siamo seduti comodi su queste ampie poltrone con un’orchidea sul tavolino a ricordare il luogo sacro dove abbiamo deciso di parlare. Il sacro dato dall’infinito rispetto per l’altro. E anche dalla curiosità per l’altro così diverso da me eppure così simile. Condizioni necessarie affinché si possa dialogare. Subito la sensazione è stata quella di tanti amici raccolti, ognuno con una preziosa storia da raccontare. Con un pensiero che ci aveva accompagnato in questi giorni fitti di studio e approfondimenti. Qualcuno con tanta sofferenza ancora nel cuore, ma un debole sorriso di speranza nello sguardo attento.
Molte Le Stanza delle Orchidee, molti i dialoghi nelle sere a Chianciano:
L. Con un sorriso prende la parola.
L: Bello il cambiamento che respiro oggi, mi riporta agli anni ’90, quando tutto era più puro, quando si percepiva il cuore del maestro Ikeda.[1]
V: Ma siamo davvero cambiati noi? Forse siamo rimasti con lo stesso spirito che ci è stato trasmesso dal maestro e non abbiamo accettato il cambiamento che ci veniva proposto. Quello che vediamo oggi è lo sforzo della nostra costanza. Un cambiamento possibile che deriva dalla resistenza, diverso, necessario, un po’ come “l’incontro necessario” tra scienza e spiritualità del tema del congresso.
R: A parte il tema “scienza e spiritualità”, a me interessa la nuova umanità. Perché ne abbiamo bisogno? Perché è così urgente? Che riferimenti abbiamo oggi? Io sono un frammento dell’umanità, quindi cosa devo diventare? Siamo sicuri che oggi sia necessario questo? Questa modalità di praticare il buddismo? È necessario che ci sia un vecchio e un nuovo modo di praticare? Serve un salto in avanti per scoprire qualcosa di nuovo? Partendo da scienza e religione, l’umanità come può inserirsi nel cambiamento per non essere manipolata?
A: Proprio due domande facili facili... purtroppo o per fortuna la scienza può intervenire sul futuro dell’umanità. Gli ultimi sviluppi della scienza portano al cambiamento fisiologico dell’essere umano. Pensiamo all’intelligenza artificiale. Pensiamo alla tecnologia che sostituisce la scienza, derivando la sete di conoscere a quella di accumulare.
R: Appunto quindi la nuova umanità è tornare indietro o è il risultato delle nuove manipolazioni genetiche? La religione ha fallito. Ha inserito troppi dogmi e regole. La scienza è stata meravigliosa negli ultimi 200 anni. Oggi è assoggettata alla tecnologia. Dobbiamo eliminarla? Scoprire è meraviglioso! Nel buddismo dovremmo svecchiare il linguaggio. Scoprire cosa era l’intento originale dell’insegnamento. Parlando di felicità e non solo di retribuzione. La religione era quel posto in cui l’essere umano non poteva avere dubbi. Un approccio più spirituale invece ci invita a porci delle domande. La scienza può aiutare a dar qualche risposta.
Ro: A me interessa la commistione tra spiritualità e scienza che ci hanno mostrato i coniugi Matsudo[2]. Il fatto di dare energia ad un’intenzione che viene dal cuore. L’esperimento di prepararsi anche fisicamente con la respirazione alla meditazione, mi incuriosisce. Il fatto che tutto questo sia in qualche modo misurabile, ci dice quanto oggi scienza e spiritualità siano interessati uno all’altro.
C: E’ questo forse il senso di questi dialoghi. Scienza e spiritualità agli estremi non sono la risposta corretta. È nella commistione, nel rispetto, nel confronto che possiamo trovare una nuova umanità. Allora si, finalmente arricchita da un occhio critico e un cuore leggero. È necessario che queste due parti dialoghino anche all’interno di noi. Che trovino un equilibrio, la via di mezzo. Ne abbiamo bisogno perché gli estremi non rispettano l’essere umano. Il nuovo che cerchiamo è in realtà molto antico. La scienza scopre e spiega oggi quel che i praticanti buddisti conoscono da secoli. Serve a rivelare l’antica saggezza: una scienza e una spiritualità a servizio dell’umanità, è possibile?
P: Si è possibile, se solo ci sbrighiamo. Il mondo è sull’orlo della catastrofe. Non c’è più tempo per aspettare gli indecisi, avanti tutta verso una libertà spirituale, condivisa!
L: Ma se la libertà spirituale la condividi solo con chi la pensa come te, come fai a pesare nelle sorti del mondo? È nel dialogo, ad oltranza, il luogo dove si trova la vera sfida. Nella trasformazione di ogni singolo cuore.
P: Si, il mio era un invito a chi ha deciso, ad alzarsi e ad agire per questa nuova umanità. Un po’ come l’esperienza che ha raccontato A. ieri dove l’impegno sociale, illuminato dalla pratica buddista, ha potuto incidere nella vita di esseri umani devastati dalla vita. Pregare con l’obiettivo costante di capire quale sia il modo migliore di sostenere un altro essere umano. Questa è l’intenzione che vorrei custodire sempre nel mio cuore.
C: Quindi una spiritualità ed una scienza fortemente ancorati all’umanità per non perdere la bussola. Ma anche per agire. Quanti di noi hanno fatto salti mortali per essere qui? Questa è la prima azione. A cui seguiranno molte altre nel nostro cammino. Alla scienza serve far balzi in avanti per migliorare, all’uomo serve far balzi dentro se stesso.
V: Tutto parte da adesso. È questa la decisione che racchiude il mio futuro. Mi concentro a vivere e ad operare nell’istante presente continuando a chiedermi come faceva il Budda: questo è il mio pensiero costante, come posso far si che tutti gli esseri viventi accedano rapidamente alla via suprema...
M.: Ma sarebbe anche bello ed importante ampliare il confronto sul tema della spiritualità con altre organizzazioni, altre esperienze di spiritualità anche di gruppi religiosi minoritari, in sintesi poter avere un confronto anche con le minoranze.
L: Si condivido, si dovrebbero promuovere incontri e confronti con studiosi di altre dottrine per avere più occasioni di confronto, in modo inclusivo e creativo, sul tema della “spiritualità”.
R: Un “sincero grazie” per aver ritrovato nuove amicizie, nuovi compagni di fede e per continuare un percorso di vita spiritualmente evoluta.
Ci siamo raccontati con gioia, gli occhi splendenti di tutti sopra sorrisi smaglianti. Con il cuore colmo di gioia e il corpo stanco siamo andati a dormire.
Sopra una sedia ho trovato un biglietto con queste parole in poesia:
Chiudo gli occhi
Rivedo le ore appena trascorse
Nelle luci della sera
Il mio cuore illumina
la mia rinascita
il calore incontrato
apre ad un grande futuro
liberi di vivere!
[1] Daisaku Ikeda. Costruttore di pace, filosofo buddista, educatore, autore e poeta. Presidente fondatore della Soka Gakkai Internazionale (SGI), terzo presidente dell'organizzazione buddista laica Soka Gakkai in Giappone, fondatore di diverse istituzioni internazionali che promuovono la pace, la cultura e l'educazione. Https://www.daisakuikeda.org/
[2] I coniugi Susanne Matsudo-Kiliani e Yukyo Matsudo, sono ricercatori e fondatori del DaimokuPower -Institut Heideberg ( Germania), un istituto per la ricerca scientifica degli effetti curativi della pratica buddista della invocazione di Nam myo ho renge kyo.
Teresa Caldarola - Valentino Scocco